Gli Zanotti dei Tofelèt e della Morella

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Gli Zanotti dei Tofelèt e della Morella.

Gli Zanotti

 

Le notizie più antiche.

Nel Libro per le Famiglie del parroco Giorgio Buscio, gli Zanotti sono raggruppati in tre macrofamiglie: quella dei Rós, dei Tofelèt e dei Rizzolì.
Nell'elaborato mancano i membri della famiglia Zanotti detta della Morella, che però compaiono in un rendiconto di un'eredità del 1760 e, come eredità, nell'estimo del 1785. La famiglia è probabilmente estinta.

I quattro gruppi derivano tutti da un unico ceppo, trasferitosi a Pregasso di Marone (non si sa da dove) nei primi anni del XVI secolo, originato da un Giovanni Zanotti che muore prima del 1573. Gli eredi di Giovanni sono citati, nel 1573, nella partita di Tommaso Oldofredi che vanta un credito livellario di 100 lire planette nei loro confronti; il debito, diviso equamente al 50%, è puntualmente dichiarato dai due figli Francesco e Antonio.
Nell'estimo del 1573, Francesco è titolare della partita 114 e Antonio ha la partita 120.
I due fratelli abitano a Pregasso in case contigue e, sulla base della divisione delle proprietà paterne, possiamo dedurre che Francesco (che possiede una casa del valore di 90 lire e terreni per 801 lire planette) sia il primogenito e Antonio il figlio cadetto (la casa vale 60 lire e i terreni 608).

Nell'estimo del 1637-1641 compaiono, alla partita 77, Pietro e i fratelli fu Francesco Zanotti [nel 1637 Pietro Zanotti ha 17 anni: i fratelli sono Antonio (14) e Ottavio (12)]. Il padre Francesco è morto tra il 1629 e il 1636. La famiglia abita a Marone, ma i terreni (solo 19 tavole) sono a Pregasso. I beni posseduti dai tre fratelli non consentono loro di vivere dei propri prodotti agricoli; probabilmente il padre era lavorante del forno o bracciante agricolo. Nei documenti posteriori non compare alcun Zanotti residente nel capoluogo.

Vi sono poi, abitanti a Pregasso, alla partita 96,  Giovanni Battista fu Cristoforo Zanotti; titolare della partita 103 è Giovanni Maria fu Andrea Zanotti (1641 Battista fu Antonio Zanotti risulta avere anche beni separati dal fratello nella partita 212); Francesco e Cristoforo fu Antonio Zanotti  alla partita 108; e  Francesco fu Giovanni Maria Zanotti della partita 109.

I cinque nuclei famigliari sono senza dubbio di stretta consanguineità e nessuno di loro ha, nei documenti seicenteschi, un soprannome: probabilmente sono considerati e si ritengono ancora un'unica famiglia o per usare il termine del Da Lezze un «fuogo».

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Gli Zanotti detti Tofelèt

Nel 1637-1641, alla partita 96 troviamo Giovanni Battista fu Cristoforo Zanotti. Nel 1637 Giovanni Battista ha 44 anni e i figli sono Cristoforo (15), Giovanni Maria (12) e Antonio (8).

Tofelèt è diminutivo di Tòfel a sua volta contrazione dialettale del nome Cristoforo: il ripetersi del nome del capostipite – oltre a far pensare a un Cristoforo genitore comune – induce a pensare che da questa famiglia nasca il ceppo dei Tofelèt.

Nel Libro per le Famiglie gli Zanotti detti Tofelèt costituiscono la famiglia n° 8 di Pregasso e hanno come capostipite un Cristoforo sposato con una certa Orsola, vissuto nella prima metà del 1600.
I figli di Cristoforo e Orsola sono Giovanni Maria e Francesca.
Giovanni Maria sposa Maria Berrettini di Tavernola (Bg) e dal matrimonio nascono Orsola [[1739-?] e Francesco [1742-1802].
Francesco – che ha partita nell'estimo del 1785 in cui si dichiara «Toffelletto» e che a Pregasso possiede una piccola casa – sposa Margherita Benazza di Sale Marasino, da cui ha tre figli: Giovanni Maria [1769-1811], Maria [1771-1836] e Antonio Giacomo [1773-1811].

Maria sposa Matteo Valotti (famiglia n° 10 di Ponzano).
Antonio Giacomo sposa una certa Rosa [1777-?]; Rosa, rimasta vedova nel 1811, sposa poi Pietro Cristini dei Signorelli nel 1814 (famiglia n° 12 di Ponzano). Dal matrimonio non nascono figli.
Giovanni Maria sposa Maria Allegroni di Clusone (Bg). Dal matrimonio nascono otto figli: Margherita, Giuseppe, Orsola, Francesco, Orsola, Luigi, Maria Maddalena e Antonio Felice.

  1. Margherita [1795-?] sposa, nel 1819, Giuseppe Benazza di Sulzano.
  2. Giuseppe [1797-1837] sposa, nel 1819, Margherita Ghitti del Non (famiglia n° 1 di Ponzano) da cui ha 4 figli: Candida [1820-1820], Isidoro [1825-1862], Maria [1827-?] e Angelo [1830-?].
  3. Orsola [1799-1799]
  4. Francesco [1801-1865] sposa, nel 1835, Caterina Novali [1814-1855] di Valeriano (famiglia n° 20 di Ponzano). Dal matrimonio nascono otto figli: Monica [1837-?], Giuseppe Valeriano [1838-?], Orsola [1841-?], Margherita [1843-?], Giovanni Maria [1844-?], Andrea [1847-?], Pietro Antonio [1849-?] e Afra [1851-1854].
  5. Orsola [1804-1836], sposa, nel 1824, Marco Antonio Guerini del Cortivo (famiglia n° 3 Vesto) e muore per le conseguenze del quarto parto.
  6. Luigi [1806-1861] rimane celibe.
  7. Maria Maddalena [1809-1852], sposa Giacomo Guerini dei Carossa ( famiglia n° 6 Vesto).
  8. Antonio Felice [1813-?], sposa, nel 1842, Marta Ciocchi [?-1845] di Zone (che muore per le conseguenze del parto del figlio Andrea, che le sopravvive di pochi giorni) e, in seconde nozze nel 1846, Apollonia Novali. Marta Ciocchi partorisce Giovanni Maria [1843-?] e Andrea [1845-1845]. Da Apollonia, Antonio Felice ha 7 figli: Maria Marta [1847-?], Giuseppe Antonio [1849-?], Santa Orsola [1852-?], Pietro Pantaleone [1855-?], Angelo [1857-?], Maria Francesca [1859-1859] e Anna Francesca [1863-?].
Gli Zanotti della Morella
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Francesco e Cristoforo fu Antonio Zanotti sono alla partita 108. Nel 1637 Francesco ha 24 anni e vive con il fratello Cristoforo di 18. I due fratelli hanno casa a Pregasso e, tra le altre, posseggono una pezza di terra di ¼ di piò in contrada delle More, in Gambalone, confinante con un terreno dei Bonfadini che saranno detti anch'essi della Morella di Gambalone.

Un fascicolo dell'Archivio parrocchiale, datato in copertina 1760, è titolato «Libro de capitali del eredità del N:c q:m D:o Francesco Zanoti 1760». All'interno del documento si legge «21 Novembre 1754. Monte dell'eredità testata del N:c q:m D:o Fran:co Zanotti q:m Gio: Maria detto Morellino lasciata mettà in cappellania sive in celebrazioni di tante messe nel solo usufrutto al Vad: Oratorio dei Santi Pietro e Paolo eretto qui in Marone, e del altra metà in dispensa a poveri di detta terra [...]».

Nell'estimo del 1785 vi è la partita intestata «Beni delli eredi q:m Gio: Maria Zanotti detto Morella» che è, evidentemente il padre di Francesco  detto Morellino: le proprietà sono una casa di due piani con corte e pertinenze a Pregasso e una pezza di terra di 4 tavole, chiamata l'Orto, ortiva e vitata «compreso quello [che] era raggione Giovanni Battista e fratelli Zanotti detti Morellini».

L'eredità complessiva ammonta a 12789 lire planette e 12 soldi: al netto di debiti e spese il legato è di 9147 lire e 2 soldi. La cifra è notevole, se si pensa che il legato Ghitti di Bagnadore sull'altare del Rosario di Marone era di 3500 lire, ed è spiegabile solo con la cessione testamentaria di tutti i beni della famiglia, dettata dalla mancanza di eredi (la cosa è piuttosto rara, perché parenti, agnatizi o cognatizi, è difficile non averne in una realtà piccola come Marone, che ha forte endogamia territoriale).

 

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